I Muse affermano di avere dovuto pagare per esibirsi in Italia

the museI Muse rivelano un malcostume italiano al quale – pare – si siano dovuti piegare per potere esibirsi nel nostro paese. Durante una intervista al “The Sun”, autorevole pubblicazione britannica, il frontman della band, Matt Bellamy, ha rivelato come sia stato necessario pagare delle vere e proprie tangenti per potere esibirsi nella maniera concepita dagli organizzatori nel nostro Paese, in particolar modo durante lo spettacolo di Roma.

In quella occasione infatti, riferisce Bellamy, alla band è stato chiesto di pagare dei soldi “extra” per potere utilizzare dei fuochi di artificio, e questa spesa pare sia stata indirizzata per sfruttare delle ciminiere per tali effetti speciali. La dichiarazione dei Muse, come è da aspettarsi, è stata rimbalzata anche su altre pubblicazioni, con prevedibili effetti deleteri sulla serietà dell’Italia.

Leggendo l’intervista in lingua originale, Matt Bellamy usa l’espressione “bribe”, cioè “corrompere”: si tratterebbe quindi di un pagamento fuori da ogni ottica legittima, ma una vera e propria tangente per potere completare lo spettacolo offerto dalla band nel nostro Paese. Durante l’intervista, e nemmeno da altre fonti, non è stata menzionata alcun organo amministrativo italiano, dunque le parole di Bellamy rimangono al momento come semplice testimonianza – non confermata – di un malcostume che potrebbe portare ad accertamenti maggiori.

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