
Si apre oggi, come di consueto nel giorno di Sant’Ambrogio, la stagione lirica della Scala di Milano. Alle 17:00 (un’ora prima del solito) gli ospiti potranno assistere a “Giovanna D’arco” una delle opere giovanili di Giuseppe Verdi. L’opera debuttò al teatro milanese la sera del 15 febbraio 1845 e viene riesumata, nella sua versione integrale, dal nuovo direttore della Scala, il milanese Riccardo Chailly.
Un’opera controversa sotto molti aspetti, benché anticipatrice, sottolinea il direttore, di “molti elementi che troveremo in opere successive di Verdi, come i suoi Vespri Siciliani”.”Giovanna d’Arco” è tratta da “La Pulzella d’Orléans” di Friedrich Schiller e fu riadattata, all’epoca, da Temistocle Solera in un libretto che scatenò critiche fortissime da parte degli studiosi. Fu l’ultima opera che Verdi scrisse per la Scala di Milano prima di tornarvi, ormai 74enne e a distanza dunque di ben 42 anni, con la penultima delle sue opere teatrali: l’Otello.
Saranno 130 le persone che saòiranno sul palcoscenic. I cantanti solisti soaranno: il soprano Anna Netrebko (Giovanna), il tenore Francesco Meli (Carlo VII), il baritono Carlos Alvarez (Giacomo), il basso Dmitry Beloselskiy (Talbot) e il tenore Michele Mauro (Delil). Ci saranno anche 105 coristi e 20 mimi mentre in “buca” siederanno 75 maestri d’orchestra diretti che saranno diretti da Riccardo Chailly a cui si aggiungeranno 20 elementi per il complesso musicale di palco.
La scenografia è firmata da Christian Fenouillat, che colloca l’intera vicenda in una stanza da letto ottocentesca che però si apre per accogliere le “visioni” della protagonista: tra i vari elementi scenici anche una ricostruzione della Cattedrale di Reims alta 8 metri e mezzo.