Le fotografie che ritraggono il cadavere di Michael Jackson ricoperto di lividi all’obitorio sono finite sul web! Vi chiediamo scusa, ma per rispetto abbiamo deciso di non pubblicarle! Utilizzate in tribunale durante il processo contro il dottore Conrad Murray, le fotografie sono state in qualche modo mandate al sito Tmz che, senza alcun rispetto per la memoria del cantante, ha deciso di pubblicarle.
Intanto in tribunale la difesa del medico cerca di provare che Jacko avrebbe avuto il tempo per somministrarsi da solo la dose letale di Propofol. Murray, accusato di omicidio colposo, ha già dichiarato due diverse versioni dei fatti, sostenuto ovviamente dai suoi legali!
Nella ricostruzione dei fatti della difesa, Jackson sarebbe rimasto solo per un paio di minuti, arco di tempo adatto per permettergli di assumere il tranquillante.
Nonostante si insista sull’arco di tempo nel quale Jacko si sia trovato solo, l’accusa continua a puntare il dito sull’errato comportamento del medico, il quale avrebbe potuto salvare il cantante, effettuando scelte e cure appropriate.
Alessandra Battistini
Mi complimento con voi per la scelta di non pubblicare le foto.
Grazie
volevo ringraziarvi per questo splendido aritcolo, soprattutto per il rispetto avuto nei confronti di michael jackson che prima di tutto era una persona cosa che ci fa girare queste foto non ripsetta.
sono una sua fan e sicuramente ogni fan vi direbbe grazie di cuore, pubblicherò l’articolo su facebook…. grazie davvero di cuore sarah
vi ringrazio per non aver pubblicato le foto, anche se purtroppo in USA essendo il processo in diretta sono state mostrate alla TV e via streeming. menomale che la Mamma katherine e la Sorella rebbie sono state fatte uscire dall’aula prima che il patologo iniziasse la sua testimonianza.
Tmz ha anche presupposto che la data della morte scritta sul cartello fosse sbagliata, per mettere le pulci nelle orecchie di noi FANS –
ma è chiarissimo che la data è 06 – 25 – 2011
I media non hanno avuto rispetto di Michael in vita e men che meno adesso che lui non c’è più.
grazie ancora.