
Quanto guadagnano i tassisti in Italia? - classifichemusica.com
Quanto guadagnano i tassisti in Italia? Ecco le cifre di 7 grandi città e scopriamo a quanto ammonta il loro guadagno mensile e annuale.
Quanto guadagnano i tassisti in Italia? È una domanda che da sempre suscita interesse e dibattito. Una recente indagine condotta da Il Sole 24 Ore, basata sui dati ufficiali del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) relativi all’anno fiscale 2023, offre una fotografia aggiornata dei redditi medi dei conducenti di taxi in alcune delle principali città italiane. L’analisi prende in considerazione sette grandi centri urbani: Roma, Firenze, Milano, Bologna, Palermo, Torino e Napoli. I risultati evidenziano differenze significative tra nord e sud e confermano alcune dinamiche ormai consolidate nel settore.
I guadagni medi dei tassisti nelle grandi città italiane
Secondo i dati del 2023, a livello nazionale il reddito medio dei tassisti si attesta poco sotto i 18.000 euro annui lordi. Tuttavia, questa cifra nasconde disparità territoriali rilevanti. I tassisti che guadagnano di più si trovano soprattutto nel Nord e nel Centro Italia, mentre nelle città del Meridione i guadagni risultano sensibilmente inferiori.
Firenze è la città dove si registra il reddito medio più elevato, pari a 24.160 euro, con un incremento del 17% rispetto all’anno precedente. Questo si traduce in un guadagno lordo mensile di poco superiore ai 2.000 euro. Non lontano da Firenze, anche Milano mostra una crescita significativa: il reddito medio si attesta a 22.551 euro, con un aumento del 15,2%, corrispondente a circa 1.879 euro lordi al mese.

Nel resto del Paese le cifre si abbassano notevolmente. A Bologna il reddito medio è di 18.899 euro (+12,1%), mentre nelle città del Sud come Palermo, Napoli e Torino i valori sono inferiori alla media nazionale. Palermo registra il reddito più basso, 10.730 euro annui, che significa meno di 900 euro lordi mensili. Napoli e Roma, pur essendo grandi città con un’alta richiesta di taxi, mostrano redditi medi di 12.791 euro (+25,4%) e 15.726 euro (+23,5%) rispettivamente.
I dati confermano una netta differenza tra Nord e Sud Italia, una situazione che rispecchia gli squilibri economici e sociali più ampi del Paese. È significativo notare come, nonostante la grande affluenza turistica, città come Roma e Napoli non riescano a garantire ai tassisti redditi soddisfacenti. La realtà del settore taxi appare quindi frammentata e spesso precaria, con molti conducenti che faticano a raggiungere guadagni adeguati rispetto al costo della vita.
Questi numeri sollevano anche dubbi sulla veridicità dei dati dichiarati, poiché il reddito medio risulta spesso basso rispetto alle aspettative e al volume di lavoro. Negli ultimi anni si è discusso molto sulla trasparenza fiscale nel settore, soprattutto perché molti tassisti operano con modalità informali o dichiarano redditi inferiori rispetto a quelli reali.
L’impatto dell’obbligo del POS e i futuri controlli fiscali
Una novità importante introdotta nel 2024 riguarda l’obbligo per i tassisti di dotarsi di POS a bordo per i pagamenti elettronici. Questa misura mira a migliorare la tracciabilità delle transazioni e, di conseguenza, a rendere più trasparente la dichiarazione dei redditi da parte dei conducenti. L’uso obbligatorio del pagamento elettronico può quindi rappresentare un passo avanti verso una maggiore regolarità fiscale e una riduzione dell’evasione nel settore.
Tuttavia, l’efficacia di questa normativa dipenderà dalla capacità delle autorità competenti di mettere in atto controlli fiscali rigorosi e costanti. Senza un monitoraggio puntuale, infatti, il rischio è che l’obbligo del POS non porti a un reale aumento della trasparenza economica. Le associazioni di categoria sottolineano l’importanza di un approccio equilibrato che tuteli i tassisti onesti e, allo stesso tempo, combatta le pratiche scorrette.