In quella occasione infatti, riferisce Bellamy, alla band è stato chiesto di pagare dei soldi “extra” per potere utilizzare dei fuochi di artificio, e questa spesa pare sia stata indirizzata per sfruttare delle ciminiere per tali effetti speciali. La dichiarazione dei Muse, come è da aspettarsi, è stata rimbalzata anche su altre pubblicazioni, con prevedibili effetti deleteri sulla serietà dell’Italia.
Leggendo l’intervista in lingua originale, Matt Bellamy usa l’espressione “bribe”, cioè “corrompere”: si tratterebbe quindi di un pagamento fuori da ogni ottica legittima, ma una vera e propria tangente per potere completare lo spettacolo offerto dalla band nel nostro Paese. Durante l’intervista, e nemmeno da altre fonti, non è stata menzionata alcun organo amministrativo italiano, dunque le parole di Bellamy rimangono al momento come semplice testimonianza – non confermata – di un malcostume che potrebbe portare ad accertamenti maggiori.
Dopo l’esilio forzato dell’edizione scorsa al Circo Massimo, il Concerto del 1° maggio torna a…
L’ultima esibizione in Italia di Toquinho è quella che risale allo scorso Sanremo, quando al…
Dovremo attendere il prossimo 31 gennaio per l’uscita del nuovo album di Jovanotti. È uscito…
Del grande compositore austriaco, intere generazioni hanno goduto la sua musica, ne hanno interpretato il…
Scopri il nuovo singolo di Geolier, Mai per sempre: un viaggio tra ferite indelebili e…
Una Loop-Station è uno strumento cruciale per i musicisti, permettendo loro di registrare, sovraincidere e…