Paul McCartney ha deciso di dire la verità. Ha dichiarato: “Sì, è vero. Noi Beatles ci sentivamo minacciati da Yoko Ono. Era una presenza impegnativa. Stava sempre con noi. Si sedeva sugli amplificatori e rimaneva in studio anche mentre registravamo”.
Nel 1970 i Beatles si sciolsero e lei fu ritenuta una delle cause principali. Lei, la compagna di John Lennon, l’artista giapponese spesso ritenuta una gran macchinatrice e mal digerita dai fan. Quattro anni fa fu però lo stesso Paul a raccontare che lei non aveva responsabilità nella fine della favola dei Fab Four.
Ora le nuove dichiarazioni arrivano da un’intervista di Paul, rilasciata al magazine americano “Rolling Stone”. Ha confessato: “Nessuno di noi permetteva alle proprie compagne di rimanere in studio, non perché fossimo sessisti, ma semplicemente perché stavamo stretti. Lei invece rimaneva lì, in mezzo a noi. Sopportavamo, ma non era facile”.
Nell’intervista però confida anche di avere attualmente un gran bel rapporto con la vedova di Lennon. “Mi sono convinto del fatto che l’amore di John per quella donna era giusto. Era inutile continuare a opporre resistenza. Mi ci è voluto un po’, ma era quello che dovevo fare. Oggi io e Yoko siamo amici. Mi piace Yoko… è così Yoko”.
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