Finalmente la musica di Lucio Battisti e Mogol ha avuto giustizia. D’ora in avanti ascoltare un suo brano nella colonna sonora di un film o di uno spot pubblicitario o partecipare a un festival a lui dedicato non sarà più solo un sogno. L’artista scomparso nel 1998 ha lasciato la vedova Grazia Letizia Veronese. Responsabile della proibizione in questi anni dell’utilizzo della musica del marito.
A mettere fine alla vicenda è stato il Tribunale di Milano. Nel 2012 Mogol aveva intentato una causa contro la società “Acqua Azzurra SRL”, di cui la Veronese è amministratore unico e il paroliere detiene il 9% delle partecipazioni.
L’autore accusava la vedova di una cattiva gestione della società, per aver ostacolato lo sfruttamento commerciale del repertorio targato Mogol e Battisti. Chiedendo anche un risarcimento danni di oltre 8 milioni di euro. Il Tribunale gli ha dato ragione, condannando la Veronese al pagamento di 2,6 milioni.
“Il Tribunale di Milano ha condannato l’ostracismo opposto dalla vedova Battisti”, ha dichiarato Maria Grazia Maxia, avvocato dell’autore, “e in particolare ha ritenuto illegittimo il rifiuto delle proposte di sincronizzare in spot pubblicitari e colonne sonore di film delle note canzoni del repertorio Mogol – Battisti”.
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