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“Come musicista sono mediocre e per questo non capisco come i teatri siano sempre pieni, se non avessi fatto i film non verrebbe nessuno ad ascoltarmi”, dice il regista.
Già in passato si era dedicato a questo suo sogno e si é concesso così questo tour dove improvvisa, senza affidarsi alle scalette o a qualcosa di preparato e studiato.
Si spazia da Sydney Bechet, artista preferito del regista per arrivare poi a George Lewis, Jerry Martin, Bunk Johnson.
“Per me fare film è terapeutico. Anche se nessuno viene a vederli, io ho comunque il beneficio di vivere in un altro mondo per un anno, senza dover vivere nel mondo reale. La musica è una passione innata, invece”.
Alessandra Battistini
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