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A dare il titolo al libro è una ricorrente frase della signora Wanda, una frase riservata al piccolo Antonello, paffutello e insicuro.
Il cantautore romano descrive la mamma e il suo comportamento: «Ha immaginato per me una vita di amarezze e delusioni in cui avrebbe potuto ancora farmi da mamma».
Ad opporsi allo squallido comportamento della madre di Antonello è Vincenzo Italo, il papà del cantautore, una figura paterna a 360 gradi, l’esatto contrario di sua madre: appoggia in tutto suo figlio Antonello.
Venditti non ha ripensamenti: «La mamma riusciva sempre fino all’ultimo a toccare il mio nervo scoperto: mi voleva perdente e fallito. Mi ha lasciato un baule che non ho ancora aperto. E non credo che lo farò. Le è andata male: grazie a lei mi sono conquistato con fatica la mia libertà di uomo e di artista. Quella che ho scritto è una sorta di autobiografia informale in cui tutti i personaggi, dal Dalai Lama al mio amico meccanico, da Jaco Pastorius a Marcello Casco, sono messi sullo stesso piano».
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